una giornata perfetta

solo per caso la giornata perfetta era anche quella del mio compleanno..

Galizia, partiamo da Santiago di Compostella che ci ha in gran parte deluso e andiamo verso ovest… insomma vogliamo andare a vedere l’Oceano.

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barche a Muros

Si comincia a vedere la Galizia non turistica, paesi di pescatori, di villeggianti locali… Muros è l’ultimo nome di località che mi ricordo e andiamo ancora verso ovest, verso l’Oceano di cui si sente l’odore e che ogni tanto occhieggia nelle curve.

Non so come (ma di certo  lo zen ci deve aver avuto un ruolo) giriamo per una stradina in mezzo a una pineta che poi arriva a un locale che sembra un ristorantino… ha una veranda e qualche tavolino e davanti una baia pietrosa ( la piastra rocciosa continentale) e il mare anzi come dicevo l’Oceano.

Ci sediamo lì, ci portano insalata e un delizioso piatto di pesce fritto, un vinho verde (per me della terra del verdicchio il massimo) poi il cameriere scompare, si sentono voci all’interno, ma qui fuori è un silenzio e una solitudine totali…

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Mangiamo, ci godiamo il fresco e il paesaggio, vado a mettere i piedi  nell’acqua . Non so come ma un po’ si sente la differenza, questo è un mare da attraversare, non da farci il bagno…

La sensazione di bellezza, armonia, serenità, incanto, emozione è assoluta… ci chiediamo che cosa  si potrebbe aggiungere a tanta felicità  che cosa potrebbe aggiungere alla nostra beatitudine possedere un patrimonio smisurato… la risposta è NIENTE

baia del compl.2021

Così restiamo in contemplazione per parecchio tempo e poi…. si apre la porta sulla veranda e cominciano ad uscire una quantità di persone… rumore, grida, corse, palloni…

È ora di andare.

I giorni perfetti esistono e per restare tali a un certo punto devono finire prima che la felicità diventi monotonia… L’immagine di me che cammino nell’acqua è una delle foto che vedo per prime quando mi sveglio a ricordare che possiamo essere felici a patto di saper scegliere cosa desiderare (certo bisogna  anche avere un po’ di fortuna, arrivare all’ora giusta nella baia ancora deserta)

Peneremo un’altra volta

La nostra famiglia ha, come credo tutte, alcuni motti significativi. Uno di questi é
“peneremo un’altra volta”
che tradotto significa non già
” faremo penitenza ancora una volta ”
ma, al contrario:
 “se proprio dobbiamo soffrire… lo faremo in seguito, caso mai”
E’ un motto la cui origine ha una data, un luogo e un motivo preciso.

filosofia di vita,ricchezza
Avignone, anni ’80, siamo qui da un po’ di giorni e di solito si va a mangiare nella piazza principale, invasa dai tavolini di molti ristorantini che vi si affacciano, distinti solo dal colore delle tovaglie.
E’ del tutto indifferente dove ci si siede,  infatti servono tutti le stesse “zozzerie” come spaghetti bolognaise (meglio non tradurre), insalate dalla pulizia dubbia.. insomma non è proprio haute cuisine ma costa abbastanza poco e va bene così.
E’ l’ultima sera, percorriamo una delle stradine che sboccano nella piazza suddetta, passiamo davanti a un ristorantino che ha cinque minuscoli tavolini, tovaglie di fiandra, ben apparecchiati, con cestini e panini su misura (cioè minuscoli), l’aria curata e soprattutto pulita.
Evidentemente il mio sguardo rivela un certo desiderio.
E allora, con un gesto di grande signorilità che a decenni di distanza ancora ricordiamo, G. rivolgendosi ai tavolini affollati della Piazza grande che si vedono a poca distanza, esclama ” Vuol dire che peneremo un’altra volta” e mi sospinge verso uno dei tavolini deliziosi del minuscolo ristorante.
Una cenetta semplice ma preziosa, gustosa certo, ma soprattutto resa speciale dal fatto che per una sera ci concedevamo un lusso, sapendo che comunque prima o poi avremmo dovuto risparmiare, ma che in certi momenti é importante essere generosi con se stessi, sapersi concedere qualcosa di costoso, ma  che é alla nostra portata e che, soprattutto, ci rende la vita più lieve.
E’ diventato il nostro motto.. ormai in famiglia basta dire “peneremo un’altra volta” e con un sorriso superiamo la scelta fra qualcosa che è saggio ma deprimente e qualcosa che costa un po’ di più ma che ci fa sentire ricchi di una quantità di cose, anche se non di soldi.

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