Il panino da Evasio, a San Vittore di Frasassi

Il ricordo di un luogo bellissimo unito a quello di una persona semplice e indimenticabile

 

l'Abbazia di S.Vittore delle Chiuse sotto la neve foto di Alessandra Bazzucchini
l’Abbazia di S.Vittore delle Chiuse sotto la neve  foto di Alessandra Bazzucchini

Questa bellissima foto dell’Abbazia di S.Vittore delle Chiuse, alle porte della famosa Gola di Frasassi e le sue Grotte, ha suscitato una serie di ricordi non solo miei. Per noi che abitiamo poco lontano da sempre  andare a Frasassi può significare cose diverse: camminare con gli amici e con gli scout, prendendo la salita per Pierosara e poi oltre, Foro degli Occhialoni… ma anche la strada della Gola, Grotta della Madonna di Frasassi e ancora, in estate le acque freschissime e pure del greto del Sentino, modesta spiaggia per noi che avevamo poche pretese. 

Insomma S.Vittore è sempre stato lo snodo di una quantità di percorsi diversi per meta e scopo, ma tutti, tutti avevano in comune un importantissimo momento: quello della sosta da Evasio!  

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Spieghiamo: di fronte alla chiesa, alla sinistra del ponte e della porta gotica, un’osteria-alimentari-tabacchi-di-tutto-quasi-un-po’…  Un bancone che già allora aveva l’aria vintage, tutto lindo, pulito e in ordine; ad un certo punto comparve anche la macchina dell’espresso, ma soprattutto troneggiava quella importante, insostituibile, utilissima affettatrice rossa, con la manovella.

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Dietro quel bancone abbiamo trovato sempre, per tantissimi anni, fino a poco tempo fa, Evasio, il gestore che con gesti precisi e misurati, sempre uguali, calmo anche se davanti aveva la fila di ragazzi affamati e scalpitanti, affettava il filone del pane, tagliava le fette del ciauscolo e le sistemava nell’ordine preciso stabilito dall’esperienza (sempre lo stesso numero, senza esagerare, se lo volevi più farcito dovevi avvisare e ti guardava con l’aria di non ritenerlo necessario).  E lo stesso era per il panino con la mortadella… e dopo, con il panino avvolto nella carta paglia, si passava accanto a prendere da bere e poi secondo stagione: in estate fuori sul terrazzino, al fresco, a rimirare le acque del Sentino veloci sotto il ponte, ricche di pesci ben pasciuti.

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il greto del fiume Sentino; sulla destra l’angolo del terrazzino

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Se era inverno  invece si mangiava al sole, accanto alla porta d’ingresso, sulla panca o sul muretto della chiesa, di fronte al tempio antico costruito della stessa pietra della montagna  che la sovrasta.

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Su una di quelle panche (una moderna, più comoda, ma sempre lì, rivolta verso il sole) l’ho visto l’ultima volta che sono passata, poco prima che ci lasciasse.

La pubblicazione di questa bella foto della Chiesa di S.Vittore ha suscitato uno scambio di commenti molto piacevole. Qualcuno ha scritto che ricordava con molto piacere il posto bellissimo, ma anche il panino del bar di fronte… si sono succeduti commenti e ricordi non solo della merenda, ma anche del posto, il famoso e delizioso terrazzino affacciato sulle acque del Sentino,  e soprattutto il ricordo della cortesia e della simpatia del gestore, il mitico (per noi) Evasio.

A questo punto della conversazione è intervenuta l’autrice della foto  per dirci che lei è la nipote di Evasio e sentire con che parole affettuose degli sconosciuti ricordavano il suo nonno l’aveva resa felice e commossa. Ancora adesso il bar-alimentari-ecc.ecc. è aperto, ha evitato di stravolgere il suo aspetto anche se adesso di gente ce n’è sempre di più. Accoglie tutti con la stessa qualità dei prodotti, pane e ciauscolo soprattutto, ma ancora di più con la stessa cortesia semplice e diretta: ci pensano il figlio e la nipote di Evasio perché sono doti di famiglia, che si trasmettono col dna. Anche Alberto Angela qui di passaggio per lavoro ne ha approfittato!

A me questa storia è piaciuta molto, mi ha anche fatto riflettere su come cose e persone modeste e nascoste, senza fare gesti clamorosi,  possano lasciare un segno indelebile e suscitare in chi li ha incontrati un pensiero gentile e un ricordo affettuoso. Ciao Evasio!

panorama dell'Abbazia di San Vittore con il piccolo borgo e il fiume Sentino
panorama dell’Abbazia di San Vittore con il piccolo borgo e il fiume Sentino foto da “I luoghi del silenzio”

 

 

 

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