Nonno e i colombofili

Da piccola pensavo che fosse una storia inventata da nonno Oreste detto Gela per farmi divertire poi ho scoperto che era tutto vero benché anche adesso mi sembra una storia strampalata.
Dunque nonno era allora un ragazzo del ’99, 1899, mandato a combattere la guerra 1915/1918 prima dei vent’anni, che quelli più adulti erano ormai andati..
Cresciuto in Romagna, analfabeta e contadino,  fu mandato al nord, a prepararsi per la trincea.
Un giorno arriva un ufficiale  che chiede “Chi vuole andare nei colombofìli” lui lo diceva così, con l’accento sulla prima i.
Raccontava:

“Io non sapevo cosa voleva dire ma siccome lì dove eravamo si stava male e si mangiava poco ho pensato che poteva solo essere meglio e ho alzato la mano. Mi hanno preso “
Quello per il quale nonno si era proposto era un posto per appassionati di colombi, colombòfili appunto.
L’esercito italiano, in grosse difficoltà nelle trincee cercava di sperimentare un metodo di comunicazione fra la prima linea e i comandi arretrati, metodo allora  ritenuto di avanguardia: i colombi viaggiatori!!!
Nonno doveva portare le gabbie con i colombi, in treno, fino alla stazione che gli indicavano: qui liberava i colombi e poi tornava in treno alla base di partenza.
Una pacchia per lui, che non aveva mai viaggiato, ma la cosa che ricordava con più nostalgia erano le  mangiate visto che aveva il permesso di mangiare alla mensa ufficiali.
Questa vita comoda finì presto quando fu spedito sul Monte Grappa: tutta un’altra vita.

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora