lezione di democrazia

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una scolaresca degli anni ’30

Da insegnante, anzi da maestra elementare, ho sempre avuto la passione di proporre ai ragazzi come funzionano le cose, in specie quelle che decidono della nostra vita e che di solito restano estranee e misteriose come le istituzioni.
Lavorare in una scuola a tempo pieno nei suoi anni più gloriosi aiutava moltissimo: si poteva inventare e realizzare programmi originali con l’aiuto dell’amministrazione comunale che allora offriva un supporto davvero straordinario
Insomma con una classe (forse una  V^, non so più quale) decidiamo di andare ad assistere ad un Consiglio Comunale che iniziava nel primo pomeriggio.
Avviso i genitori che alle 16,30 cioè alla fine delle lezioni  accompagnerò i bambini in Municipio e li prego di venirli a riprendere lì alle 18.

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il portone del Palazzo Comunale di Jesi

Già l’ingresso nell’atrio del palazzo, con le sue lapidi che celebrano diversi momenti della storia della nostra città riempiono i bambini di curiosità e di domande, poi lo scalone e l’ingresso nella sala Consiliare che indubbiamente colpisce la fantasia dei bambini, con gli affreschi, gli stucchi e gli scranni ottocenteschi.
Insomma ci sistemiamo ordinatamente nella parte del pubblico intanto che cominciano ad affluire sui banchi i consiglieri e sui banchi della Giunta gli Assessori e il Sindaco, un sindaco glorioso e molto amato: Aroldo Cascia.
Io sottovoce spiego chi sono, quale é il loro ruolo e perché ognuno si siede in un certo posto. All’improvviso arrivano i commessi che portano delle sedie: sono  per noi, ordine del Sindaco. I ragazzi sono fieri, consapevoli che é stata una cortesia nei loro confronti.… poi arriva la copia dell’ordine del giorno per me in modo che possa illustrarlo a tutti.

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l’aula consiliare in funzione (foto attuale)

Inizia la seduta e…
” Credo di interpretare il desiderio di tutto il Consiglio Comunale se all’inizio di questa seduta porgo il saluto di tutto il Consiglio ai nostri piccoli concittadini che sono qui a vedere come si realizza la nostra democrazia…”
Applauso dei Consiglieri!
I bambini sono emozionatissimi
“dice a noi, parla di noi! ”
Io sono commossa… Ci sentiamo davvero parte di un rito civile di grande importanza.
Ma l’episodio che più ha significato nella formazione di quei bambini è stato l’andamento della discussione sul primo punto, l’unico  di cui potevamo seguire la discussione.
Dopo uno scambio vivace di opinioni fra maggioranza e opposizioni si passa al voto e alcuni partiti di opposizione votano a favore….
Per noi é ora di andare, ma i bambini vogliono discutere: sono scandalizzati per il fatto che le opposizioni abbiano votato a favore…
“Come sarebbe a dire? Se sono all’opposizione si devono opporre, devono dire di no
“Così hanno fatto comunella”  “Non sono stati seri: se sei contro sei contro!”
Insomma avevano da discutere molto così poi in classe abbiamo ripreso il discorso sul perché  di un accordo che alla fine era stato trovato fra parti con visioni diverse. Decisiva é stata la riflessione di uno di loro che disse pressapoco:
– Noi ragioniamo come nei nostri giochi: secondo noi dovrebbero dire  “no no e no” e intignarla e invece loro ragionano e si vanno incontro.
Che meravigliosa lezione! Se avessi potuto scegliere io non avrei saputo creare una occasione migliore per esemplificare la saggezza necessaria a chi amministra…
IAnche per  alcuni  genitori fu utile: quelli che erano arrivati presto a prendere i bambini commentarono:
“Non avevo mai assistito al Consiglio Comunale…”
” È molto interessante…”
“Non sapevo che fosse pubblico…”

E magari chissà quante volte  avevano criticato “l’amministrazione”…

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